Liberazione è sempre necessaria
ché brulicano ancor peggio che vermi
i nazi ed i fascisti, come germi
ammorbano con l’odio nostra aria,
assaltan la memoria anniversaria,
già sferrano l’attacco e tutti fermi.
All’armi il grido lor contro gli inermi,
ché audacia fu del vil sempre avversaria.
A volte cambia il nome che li lega,
si chiamano fratelli o camerati,
ognun di lor del giusto se ne frega,
di dei, patrie e famiglie falsi vati,
ché il ver, mendace bocca, sempre nega.
Obliando razza lor si è liberati.
Le molte critiche che riceve ogni anno l’anniversario della liberazione mostrano, con evidente chiarezza, che per diverse ragioni i suoi tanti critici dovrebbero essere ascoltati: non dovrebbe esistere un giorno della liberazione, un giorno della resistenza. Non è abbastanza. Un giorno è poco, ce ne vorrebbero almeno 366, per essere certi di non aver lasciato aperta alcuna breccia che permetta nuovi attacchi alla memoria, neanche negli anni bisesti come il triste 2020.
I nazisti e fascisti nel mondo sono forse più di quanti fossero nella prima metà del Novecento, sono al governo di molti paesi, sono infiltrati in tanti partiti, si inventano nomi nuovi alternativi, ma sono sempre la stessa schifezza. Non dobbiamo avere paura di chiamare le cose col giusto nome, non è politicamente scorretto dire che il nazifascismo fa schifo, è semplicemente vero, perché l’odio e il razzismo che sono la sua unica pura essenza fanno inconfutabilmente schifo.
Molti si sentiranno offesi dalle mie parole, proprio perché molti sono, purtroppo, ancora i fascisti che minacciano la liberazione.
Credo che nessuno nasca fascista o partigiano; stare da una parte o dall’altra o da nessuna è una scelta. Credo, fortemente, che scegliere deliberatamente il male, l’ingiustizia, l’odio, sia la peggior scelta possibile e mi chiedo cos’altro più di ciò possa meritare lo sdegno del giusto.
I nazifascisti meno stupidi pretendono ad alta voce toni più morbidi nei loro confronti, in gloria alla libertà di espressione e al politicamente corretto, e intanto si insinuano nei posti di potere, nella quotidianità, nella normalità, mentre cercano di cambiare lo stesso significato delle parole.
Già molti non capiscono più il reale significato di certe frasi come:
datemi pieni poteri = voglio essere il vostro dittatore;
aiutiamoli a casa loro = non li voglio a casa mia, vicino casa mia e nemmeno a casa loro se mi vien voglia di andare dove vivono;
chiudiamo i porti = speriamo che anneghino, lasciamoli morire;
sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana = odiate, odiate ogni diverso, trovate un motivo qualsiasi per odiare il più possibile;
pensiero unico = qualsiasi pensiero che sia diverso dal loro unico stupido pensiero.
E si potrebbe andare avanti così analizzando tutto il loro linguaggio, fortunatamente non per molto, considerato che, essendo miseri di intelletto, alla fin fine ripetono sempre le stesse minchiate.
Sia chiaro che non credo si debbano odiare le persone, non dobbiamo mai imitarli in questo, ciò che si deve sì odiare sono le loro cattive scelte, le loro malvagie azioni, le loro stupide ideologie.
Le persone possono pur sempre accorgersi dell’errore e decidere di cambiare. È giusto concedere una possibilità di redenzione a chi la cerca, soprattutto considerando che il seme cattivo cresce rigoglioso nell’ignoranza.
Non dobbiamo odiare, ma dobbiamo resistere, dobbiamo lottare e dobbiamo liberarci e liberare, perché non abbiamo ancora liberato il mondo e, forse, i più non hanno ancora compreso cosa sia la libertà.
La libertà non è un’immobile statua da possedere o da mostrare agli altri, né basta dire di averla o riempirsi la bocca col suono del suo nome per essere realmente liberi. La libertà è più come una poesia, ma non qualsiasi scritta che si decida di chiamare poesia, perché la vera libertà è simile a un sonetto, piena di leggi e regole: così come ogni verso deve finire al punto giusto dove comincia un altro, così la libertà di ognuno finisce dove inizia quella di qualcun altro, come i versi le libertà individuali devono stare in armonia tra loro e creare la perfetta armonia del tutto.
La libertà è una poesia che non è ancora pronta e continuerà a non esserlo finché qualcuno soffrirà lontano da essa.
La vera libertà non è possibilità, è necessità.
Non è la possibilità di far ciò che si vuole, è la necessità che ciò che è giusto sia sempre fatto.
Non è la possibilità di poter diventar ricchi, è la necessità che non ci siano poveri condannati a morir di fame.
Non è la possibilità di dir qualsiasi cosa passi per la testa, è la necessità che nessuno sia vittima delle menzogne altrui.
La libertà non è la possibilità di inseguire qualsiasi sogno, è la necessità che per tutti la felicità possa essere trovata non solo nei sogni.
Spero che queste mie parole rendano doveroso omaggio alla libertà e a chi ha lottato e lotta per liberare gli altri.
Giovanni Canino